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Data / Ora
Date(s) - 26/01/2016
8:30 pm - 10:30 pm

Location
Teatro Litta

Programma

Ore 20.30 incontro con Daniele Ghisi, a cura di Roberto Andreoni
Ore 21.00 concerto
Daniele Ghisi (1984)
An Experiment With Time (reloaded) *
per ensemble, video e elettronica (2015)

Divertimento Ensemble

* prima esecuzione assoluta commissione Divertimento Ensemble e IRCAM 2015
In collaborazione con Ulysses Network

 

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John William Dunne, ingegnere aeronautico, soldato, filosofo e amante della pesca alla mosca, scrisse An Experiment with Time nel 1927. Il saggio racconta la maniera in cui Dunne ideò e condusse un esperimento su di sé, tenendo meticolosa traccia dei propri sogni e contando quanti di essi si riferissero al passato e quanti al futuro. Il fatto che questi ultimi due numeri sostanzialmente si equivalevano lo portò a concludere che, durante il sonno, non v’è distinzione tra prima e dopo: tutti i momenti accadono contemporaneamente. Lo scorrere del tempo è allora un epifenomeno della coscienza?
Come per l’installazione An Experiment with Time che lo ha preceduto, il brano An Experiment with Time (reloaded), per tre schermi, ensemble amplificato e dispositivo audio 5.1, ispirandosi esplicitamente e liberamente al racconto e all’esperimento di Dunne, propone la visualizzazione di un diario animato. Come possiamo liberarci dall’illusione che il tempo sia un flusso irreversibile? Attraverso un diario (da gennaio a dicembre), in cui il protagonista (schermo centrale) conduce l’esperimento su sé stesso (inverno), cerca conferme ripetendolo su altre persone (primavera), si accorge che molti sogni non sono riconducibili né al futuro né al passato (estate), il che lo porterà a immaginare l’esistenza di tempi impercettibili più fini del proprio e alla costruzione di una macchina per dilatare gli istanti (autunno). La fine e l’inizio si abbracciano, richiamando la ciclicità continua e ininterrotta dell’installazione. Come contrappunto, due alter-ego scrivono diari simili sugli schermi laterali, vivendo in cicli temporali a granularità diverse: un giorno (schermo di sinistra) e una vita (schermo di destra).

An Experiment with Time è quindi un racconto, un gioco e un viaggio attraverso una sovrapposizione di cicli temporali che dipinge il mondo, e la vita, come un immenso poliritmo.

www.anexperimentwithtime.com

Concept, musica, video a animazione
Daniele Ghisi

Liberamente ispirato al libro
“An Experiment With Time” di John William Dunne

Commissione Ircam/Divertimento Ensemble 

Trama e sceneggiatura
Daniele Ghisi
Luigi Acerbi
Paolo Puggioni

Assistente sceneggiatura
Maryam Babaei

Assistente video
Luca Morino

Consulente grafico
Davide Bordogna

Le carte dell’esperimento sono disegnate da Luca Nava

Crediti fotografie
Miroslav Barták
From Old Books (fromoldbooks.org),
Karl Jahnke (sillydragon.com)

Le copie dell’Illustrated London News sono mostrate per gentile concessione di Illustrated London News/Mary Evans Picture Library

Crediti audio (da freesound.org): Trebblofang, empraetorius, HollowRiku, lucaslara, nebulousflynn, exterminat, Omar Alvarado, RutgerMuller, Runey, SunnySideSound, thavis360, stijn

Ringraziamenti
Carlos Agon, Mattia Bergomi, Giovanni Bertelli, Aaron Einbond, Carla e Giorgio Felotti, Maria Giulia Ganassini, Jean-Louis Giavitto, Boris Labbé, Virgilio Maffeis e famiglia, Yann Philippe, Andrea Rota, Christopher Trapani, Paul Slocum, Vincenzo Picariello.IRCAM Computer-music Designers : Daniele Ghisi, Manuel Poletti

IRCAM Sound Engineer : Sylvain Cadars
IRCAM Video Technician : Yann Philippe

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Tra le molte iniziative di Divertimento Ensemble per incrementare il coinvolgimento di un pubblico sempre più numeroso e diversificato nella vita della musica d’oggi, ha preso il via anche questa: una collaborazione intrapresa con il Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano offre a un gruppo di studenti dei corsi di Musicologia, guidati dalla dott.ssa Marilena Laterza, la possibilità di entrare gratuitamente agli appuntamenti di Rondò e di scrivere una recensione del concerto. Per ogni concerto, due studenti scrivono ciascuno una recensione che noi pubblichiamo sul programma del concerto successivo. Ecco dunque le recensioni di Mattia Pittau e Moreno Isacchi al concerto del 26 gennaio.

In che relazione si pongono passato, presente e futuro? Che legame c’è tra la dimensione temporale reale e quella dei sogni? Enigmi ricorrenti e affascinanti che trovano un terreno particolarmente fertile nel nuovo lavoro di Daniele Ghisi: An experiment with time (reloaded), installazione video per tre schermi, dispositivo audio 5.1 ed ensemble strumentale.

Anticipata da una proiezione in anteprima a dicembre, l’installazione è stata riproposta in occasione dell’apertura della stagione Rondò 2016 al Teatro Litta: una versione live ibrida che integra video ed elettronica con gli strumenti di Divertimento Ensemble grazie a un’orchestrazione chirurgica, frutto di una micro-ricerca sulle specificità timbriche di ogni singolo strumento, finalizzata a tradurre in partitura la complessità dello spettro sonoro elettronico.

Dopo l’impegno in veste di compositore in residence nella passata stagione, quindi, prosegue la collaborazione tra Ghisi e Divertimento Ensemble, committente del lavoro insieme all’IRCAM nell’ambito del network europeo Ulysses. Ispirandosi all’omonimo saggio scritto nel 1927 da John William Dunne, Ghisi struttura l’opera sulla dicotomia esistente tra la ciclicità temporale e la sua negazione: un sogno premonitore e il reportage di un’esplosione diventano, per il protagonista, il pretesto per compiere un esperimento lungo un anno che lo condurrà a ipotizzare l’esistenza di spazi temporali sempre più densi rispetto alla normalità.

Sfruttando la tecnica dello stop motion, l’installazione proietta lo spettatore in una spirale temporale ciclica, un viaggio nel tempo – o, a voler essere precisi, in tempi plurimi – che costringe a un importante lavoro di decodifica. I dettagli diventano quindi fondamentali per riuscire a tessere i fili della trama: date, didascalie, due lettere scritte da due alter ego, un cerotto, le carte dell’esperimento sono solo alcuni degli indizi disseminati nel loop visivo. All’interno di una struttura così ferrea, il concetto di ciclicità viene ulteriormente elaborato sul piano musicale: ogni mese, infatti, si caratterizza per un accordo specifico che forma, con il mese successivo, una cadenza perfetta lungo il circolo delle quinte. An experiment with time (reloaded) è, insomma, un’opera intermediale, una macchina perfetta nella quale ogni singolo elemento – sia esso musicale, visivo o performativo – assume un peso determinante per la comprensione complessiva.

Omaggiato dal plauso caloroso del pubblico, Ghisi ha così aperto nel migliore dei modi la stagione Rondò 2016, che quest’anno dedica anche un percorso monografico a Niccolò Castiglioni. Un progetto culturale, quello di Divertimento Ensemble, che oltre a confermare la propria vocazione alla valorizzazione dei giovani compositori, si arricchisce di nuovi progetti divulgativi come Take your time, ciclo di lezioni itineranti per le librerie di Milano. Il prossimo appuntamento, però, è venerdì 5 febbraio, sempre al Teatro Litta, con il secondo concerto in programma: musiche di Francesconi, Neuwirth, Ambrosini, e delle nuove leve Covello, Cutting e Servière.
Mattia Pittau

In perfetta sintonia con lo spirito di Divertimento Ensemble, che è solito dare ampio spazio ai giovani compositori, Rondò 2016 si è aperta con un lavoro di Daniele Ghisi (1984), compositore in residence nella stagione precedente. Ispirandosi al libro omonimo (1927) – in cui John William Dunne, prendendo le mosse da alcune riflessioni sui propri sogni, sviluppava strampalate teorie parascientifiche sulla natura del tempo – Ghisi ha presentato An experiment with time, installazione audio e video già proposta in giugno a Parigi e, lo scorso dicembre, al Teatro Litta, sempre per Divertimento Ensemble. Nella serata del 26 gennaio ne abbiamo ascoltato la versione aggiornata (“reloaded”), con l’integrazione di musica eseguita dal vivo: l’idea, come Ghisi precisa, non è qui tanto di sovrapporre o accostare musica acustica all’elettronica, quanto piuttosto di orchestrare parte del materiale sonoro della traccia originaria, dando una nuova veste ai suoni senza mutarne il significato. E allora, a seguire il protagonista nella sua indagine sulla percezione del tempo non sono più solo fruscii, cigolii, rumori metallici o frammenti di musica a 8 bit, ma anche i sei musicisti di Divertimento Ensemble sul palco.

Rispetto alla prima versione dell’opera, questa rielaborazione risulta in qualche modo più compiuta: le parti strumentali, ben congegnate, si amalgamano alla perfezione con l’elettronica – tant’è che a tratti appare impossibile risalire all’origine di determinati suoni e capire se siano registrati o suonati – e anche l’espressività sembra guadagnarne, poiché l’aggiunta degli strumentisti rende percettibili, di tanto in tanto, un leggero senso di vuoto e un velo di malinconia, probabilmente riconducibili ai dubbi del protagonista sulla possibilità di comprendere – e vivere – il tempo nella sua totalità.

Nella scrittura Ghisi è molto minuzioso sia negli aspetti strettamente musicali sia per quel che riguarda la corrispondenza tra eventi sonori e immagini, e ai musicisti è richiesta precisione estrema per suonare in sincronia con il metronomo trasmesso in cuffia – metronomo che, peraltro, accelera e rallenta bruscamente più volte nel corso della composizione. Non meno interessante il video: realizzato in stop motion, ripercorre in circa 50 minuti, a mo’ di diario visuale, gli esperimenti sul rapporto tra sogni e realtà portati avanti da Dunne per un anno esatto. Ci si trova quindi immersi in un universo ricco di stimoli, che sollecita continuamente i sensi dello spettatore chiedendogli concentrazione e partecipazione attiva. Sembra tuttavia impossibile riuscire ad assimilare una tale mole di informazioni dopo una sola visione, come impossibile appare, del resto, comprendere appieno la storia narrata, i rimandi interni e le teorie esposte.

«Details are crucial!» annota il protagonista nell’agenda poco prima di iniziare a trascrivere i propri sogni. Un invito per lo spettatore, ripensandoci a visione conclusa, che rende auspicabili future repliche per metabolizzare gli innumerevoli dettagli – visivi e sonori – offerti da un lavoro così articolato.
Moreno Isacchi


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